Incontro tra le Organizzazioni agricole ed il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale per fare un bilancio della stagione irrigua 2024 che ha visto ridurre le superfici irrigate di circa 5.000 ha. Si è passati dai 20 mila ettari irrigati nel 2023 a meno di 15 mila ettari nel 2024.
L’emergenza è stata affrontata grazie all’impegno della struttura del CBSM e la responsabilità ed il sacrificio degli agricoltori.
Per il 2025, nonostante le piogge dei giorni scorsi che hanno interessato alcuni territori, l’emergenza idrica per il Sud Sardegna permane con uno scenario che è peggiore rispetto al 2024, mancando all’appello almeno 60 Milioni di metri cubi di acqua per le esigenze irrigue.
Efisio Perra, presidente del Cbsm: «La mancanza delle piogge sta condizionando le attività del Consorzio. Ad oggi le prospettive di assegnazione delle risorse idriche per il Campidano saranno inferiori rispetto allo scorso anno. Siamo in attesa della convocazione di un incontro con l’Autorità di Bacino per capire meglio gli scenari. Non abbiamo ancora aperto la stagione irrigua primaverile ma il taglio delle assegnazioni agli agricoltori sarà almeno del 50 %.».
Nel sistema del Flumendosa mancano oltre 200 milioni di metri cubi di acqua rispetto al 2023 e le piogge degli scorsi giorni hanno solo attenuato lo stato di emergenza.
«I cambiamenti climatici e gli scenari che stiamo vivendo rendono sempre più necessaria la risorsa idrica per l’agricoltura. Anche le colture - che venivano utilizzate in asciutto - oggi senza un apporto idrico non raggiungono il significato economico per mantenerle vive».
Ma l’acqua ha anche un grande valore sociale: «mantenere nei territori coloro che lavorano nel mondo dell’agricoltura e dell’allevamento, preservando così vive le comunità rurali. Per cui investire nell’irrigazione e nell’utilizzo dell’acqua per l’agricoltura è una delle di quelle attività che vanno considerate strategiche».
L’appello delle OO.PP.AA.
Per Alessandro Abis, Presidente Confagricoltura Cagliari: «Con questi numeri alcune coltivazioni potrebbero non partire con gravi conseguenze per i territori e per l’indotto che l’agricoltura genera, bisogna fare tutti gli sforzi per garantire l’acqua ad usi irrigui»;
«I cambiamenti climatici e gli scenari che stiamo vivendo rendono sempre più necessaria la risorsa idrica per l’agricoltura – evidenzia Giorgio Demurtas, Presidente di Coldiretti Cagliari – oramai il vero fattore limitante per agricoltori e allevatori. Occorre mettere al centro dell’agenda politica il tema dell’approvvigionamento e della distribuzione dell’acqua»;
«Ci sono filiere produttive che in questi anni si sono strutturate grazie alla disponibilità idrica garantita dal Consorzio di Bonifica – dichiara Matteo Frau, Presidente CIA Cagliari – una riduzione drastica delle assegnazioni metterebbe in ginocchio molte aziende oltre al rischio di perdere posizioni di mercato».
Proposte operative.
Durante l’incontro con le OO.PP.AA. il Consorzio di Bonifica, oltre ed illustrare gli scenari per il 2025, ha presentato alcune proposte operative - condivise dalle organizzazioni - volte principalmente a mettere in sicurezza l’approvvigionamento e l’utilizzo dell’acqua per l’agricoltura:
- Manutenzioni straordinaria delle reti, oramai obsolete;
- Sostenibilità ed ottimizzazione degli usi idrici: misurazione dell’acqua assegnata ed erogata, monitoraggio e controllo satellitare, consiglio irriguo, incentivazione dei sistemi distributivi a risparmio idrico;
- Incremento della capacità di invaso con il collaudo alla capacità massima degli invasi esistenti;
- Realizzazione e rafforzamento delle interconnessioni tra i bacini;
- Utilizzo della risorsa di bacini e traverse sottoutilizzati o inutilizzati (es. Corongiu-Sinnai, Coxinas-Villacidro, Gutturu Mannu-Uta, Sa Briglia-Fluminimaggiore, Flumini Cuba-Quartu Sant’Elena, S’isca S’arena- Villasalto, S’Arcu S’Arena - San Vito);
- Riutilizzo per usi irrigui delle acque reflue affinate dei diversi impianti di depurazione (Cagliari Is Arenas, Muravera, Costa Rei, Serramanna, Cagliari Macchiareddu, San Giovanni Suergiu, Pabillonis, Villacidro, Iglesias);
- Utilizzo dell’acqua di pozzi e miniere (Pozzo T, Pozzo Sella e Pozzo Ceramica – Iglesias, Sa Marchesa- Nuxis, Acquedotto Comunale loc. Bangialudu – Samassi);
- Realizzazione di nuovi invasi e laghetti collinari (es. Rio Picocca-San Vito, Rio Santa Maria Maddalena M.te Exi – Villamassargia).